Campagna di Polonia

L'invasione della Polonia, perpetrata in un primo tempo dalla Germania (settembre 1939), e successivamente anche dall'Unione Sovietica dalla parte orientale del paese in ossequio degli accordi segreti del patto Molotov-Ribbentrop.

Più di 6 milioni di cittadini polacchi — circa il 21,4% della popolazione della Polonia — morì tra il 1939 e il 1945. 
Più del 90% delle morti avvenne per motivi non militari, dato che la gran parte dei civili venne bersagliata con azioni deliberate di tedeschi e sovietici. Quale delle due occupazioni abbia causato più vittime è ancora a oggi oggetto di controversie.
 

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La guerra dei coriandoli

Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo che va dalla fine della campagna di Polonia all'avvio delle operazioni in Francia, e fu una sostanziale stasi nelle operazioni militari del conflitto.
Il periodo viene indicato in modo diverso nelle storiografie dei vari paesi coinvolti nel conflitto:
i tedeschi usarono i termini Sitzkrieg ("guerra seduta", un gioco di parole in contrapposizione con Blitzkrieg) e komischer Krieg ("guerra comica" o "guerra strana", dal doppio significato della parola),
i francesi drôle de guerre ("strana guerra"), ed i polacchi che la definirono dziwna wojna ("strana guerra").
Nel Regno Unito il periodo venne indicato perfino come bore war ("guerra noiosa", un gioco di parole con Boer war, guerra boera) o phoney war ("guerra finta" o "la guerra per finta") e twilight war ("guerra del crepuscolo" come disse Neville Chamberlain).
In Italia Mussolini lo definì guerra fittizia e nell'uso giornalistico  venne chiamata anche guerra dei coriandoli.

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La seconda guerra mondiale

Il periodo tra il 1939 e il 1945 vide contrapporsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi Alleati.
Definito "mondiale" perchè vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta.
Iniziò il 1º settembre 1939 con l'attacco della Germania nazista alla Polonia e terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e in quello asiatico il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
È considerato il più grande conflitto armato della storia, costato all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55-60 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive (spesso deliberatamente adoperate contro obiettivi non militari) o perché invise all'occupante: ad esempio il Terzo Reich portò avanti con metodi scientifici l'Olocausto per annientare le genti di origine o etnia ebraica, (affiancando a questo sterminio l'uccisione in massa di Rom, Sinti,omosessuali, Testimoni di Geova, polacchi etc.), mentre gli Alleati bombardarono intensivamente con l'aviazione le città più grandi dello schieramento opposto.
Al termine della guerra l'Europa era distrutta e perse completamente il primato politico-economico mondiale, che fu assunto in buona parte dagli Stati Uniti; a essi si contrappose l'Unione Sovietica uscita vincitrice dal conflitto e il confronto tra le due superpotenze si sviluppò per oltre quarant'anni nello scenario noto come "guerra fredda".

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